Vi presento una sequenza guidata che conduce nel mondo delle grandi divinità femminili hindu che lo yoga da millenni esalta e dal quale prende ispirazione.
Entrare in contatto con le Dee, assumendo le asana corrispondenti, recitando i loro mantra, meditando sulle loro forme, attiva i nostri poteri sacri, gli aspetti del nostro sé che collegano alle forze fondamentali dell’universo e che possiamo richiamare per associazioni analogiche intuitive o in caso di soccorso.
Lo Yoga Ratna insegna che il simbolo (in questo caso la divinità) consolida gli effetti, apparentemente solo fisici, delle pratiche attraverso un processo mentale che fonde atteggiamenti corporei e stimoli psicologici. Il simbolo stabilisce una relazione tra la coscienza e il subcosciente, favorendo consapevolezza della propria dimensione psicofisica.
Lavorando in sequenza sulle asana si attiveranno le diverse energie delle Dee. Praticando con attenzione potrete diventare consapevoli di quali vi corrispondono e quali tendete a rifuggire. Il lavoro senza giudizio consentirà di accogliere ogni sensazione che affiora e armonizzare tutti gli aspetti della Shakti.
Tra le moltissime Dee del pantheon hindu troviamo le guerriere, le amanti, le grandi madri oppure coloro che possono aprirci a reami mistici. Ognuna di esse potrebbe essere una guida nei meandri più profondi dell’anima e un’insegnante in grado di infonderci forza per gestire le sfide della vita.
MAHA-DEVI: la signora dello spazio sacro che crea la realtà dell’infinito e dissolve in sé tutte le limitazioni. E’ l’energia della “Grande Madre”, senza limiti e piena di possibilità, di sapienza, di infinito amore. Maha-Devi crea un corpo in sé, e quel corpo è il cosmo.
PARVATI: la signora della montagna, è la miscela di due energie femminili, la forza protettiva da un lato e la bellezza e l’abbondanza dall’altro. E’ una Dea madre, una yogini, una creatrice di verità che indaga nella natura della realtà, potente e tenera, ostinata e giocosa al contempo. Sintonizzarsi con Parvati equivale a equilibrare la relazione tra sacro e mondano.
DAKINI: rappresenta la libertà femminile, la mente universale in azione. Dakini è colei che può distruggere gli schemi mentali e liberarci dai blocchi che opprimono l’esistenza.
KALI: la nera, la misteriosa, terrificante e selvaggiamente amorevole. E’ la dea che porta cambi radicali nella vita e alla fine dissolve nel vuoto tutte le forme. La sua forza trasformativa può bruciare limitazioni e veli karmici, risvegliare energie sopite e se richiamata con ardore è in grado di distruggere le sovrastrutture e le tendenze egoiche.
LAKINI: la dea dell’amore erotico devozionale che porta il dono del desiderio divino e dell’abbandono mistico. Lakini è l’energia vitale che tutto pervade e che infonde dolcezza infinita.
SITA: il solco. E’ la moglie fedele, guardiana dell’utero, Dea della terra e dei suoi misteri. Il suo potenziale tragico e sottomesso è solo un aspetto superficiale della sua energia che di fatto è forte e materna. Il suo ruolo femminile sacrificato alla coscienza maschile è avallato dalla qualità dell’amore che si esprime nell’abbraccio incondizionato: un genere d’amore che nutre l’altro tanto quanto sé stessa.
SARASWATI: colei che fluisce. E’ la Dea della parola, dell’intuizione creativa, della musica, dell’eloquenza. La Shakti di Saraswati può donare le parole che aprono il cuore e sciolgono i blocchi emotivi; la sua energia sottile può affinare il linguaggio e il senso della percezione, spesso celato dal chiacchiericcio della mente. La sua energia si esprime attraverso lo studio, la meditazione, le pratiche interiori; Saraswati alimenta idee ispirate, manifestazioni artistiche e creative.